SFREGASELLA & FRIENDS - Bergamo - A.S.D. 

è, nei fatti, a partire dal luglio 2023, la continuazione dell'attività svolta dai componenti dell'ex CRAL BANCA POPOLARE DI BERGAMO, Sez. Ciclismo, e dei loro amici "aggregati".

Una storia nuova, ma ma anche no, visto che alcuni di noi la vivono da quasi quarant'anni, nei quali hanno cementato passione e amicizia.

I legami che ci uniscono sono in primis l'amicizia, il senso del gruppo, la reciproca tolleranza e soprattutto la passione per la bicicletta.

La storia della Sezione Ciclismo del CRAL BPB

“Eravamo quattro amici al bar”, recitava una canzone di qualche anno fa, quattro amici con il comune denominatore della passione per quel magnifico attrezzo, la bici, che dopo essere stata strumento di trasporto e di lavoro per una popolazione intera per cinquant’anni, era stata abbandonata – complice il miracolo economico – per la più comoda automobile.

Quattro amici che più diversi non avrebbero potuto essere sono stati i pionieri dei ciclisti BPB: Angelo Mazzoleni, sempre controllato, gentile, quasi inglese; Graziano Biglieni, bastian contrario, versione bergamasca del “gli è tutto da rifare” di Gino Bartali; Gianni Vecchi, dolcissimo e sempre disponibile, strana creatura metà uomo e metà bicicletta; Alfredo Dolazza, il cui rapporto con la bici era come quello esistente fra un buttero maremmano e un puledro da domare, a cui si aggiunse Ermanno Vanoncini “un Signore in Banca e fuori”.

La prima vera e propria costituzione del "Gruppo" è comunque avvenuta nel 71-72, infatti in tale periodo il Credito Bergamasco organizzò il primo Campionato Bergamasco Bancari di ciclismo, (alla Rasica), fu quello lo spunto: Severgnini e Curti decisero di chiamare a raccolta e contare i ciclisti BPB ed iscrivere il Gruppo a tale manifestazione; in quell'occasione i partecipanti indossarono la prima maglia di squadra “giallo e rossa”.

Il Gruppo comincia a partecipare alle prime prove dei Campionati Bancari: Provinciali e Regionali organizzati dalla nostra Banca e, successivamente, ai Campionati Italiani, organizzati da diverse Banche qui al nord. Sull’esempio si aggregano alcuni ragazzi, da poco entrati in Banca, alcuni con precedenti di corridore nelle categorie giovanili: Lanzini, Bazzana, Pasini. Il fenomeno si allarga. Sebastiano Gervasoni, dirigente di ciclismo a livello nazionale, accetta di diventare presidente della Sezione. Entrano nel gruppo Gamba, Confalonieri, Ziliani, Serantoni, Bonalumi, Falchetti, Renato Noris. A questo punto il più è fatto.

Nel frattempo (siamo a metà degli anni ottanta) il mondo del ciclismo bancario cambia faccia. Alcuni istituti di credito assumono corridori professionisti o ex professionisti da utilizzare il sabato e la domenica nelle corse amatoriali, con lo scopo di pubblicizzare il loro marchio. I campionati interbancari, che fino ad allora erano soprattutto una festa, accessibili a tutti, diventano tutto ad un tratto inaccessibili ai semplici appassionati, snaturando i motivi per cui erano nati.

La sezione del CRAL prende allora una decisione che è in vigore anche adesso, spostandosi quasi interamente sul versante del ciclismo turistico - amatoriale e lasciando la parte agonistica solamente ai pochi interessati. Nascono praticamente qui le “SETTIMANE CICLISTICHE”, punto di forza dell’attività del CRAL Ciclismo di questo ultimo trentennio. Se ricordo bene ho sentito per la prima volta buttare lì l’idea della “settimana” a Emilio Confalonieri, che da qualche anno aveva l’abitudine di pedalare in Riviera, in coincidenza con la Milano - Sanremo.

Chi ha invece messo in pratica l’idea e ha aperto la strada a una tradizione ormai immortale è stato Maurizio Riva. Vale la pena qui ricordare la prima edizione, maggio 1982, quasi preistoria, non storia: partenza da Piazza Vittorio Veneto, con tappe a Tortona, Savona, Alba, Ivrea, Varese e Bergamo. Sei i partecipanti: Riva, Serantoni, Curti, Pasini, Lanzini, Ziliani. Da notare che già allora l’aspetto culinario (la mangiata di Alba è ancora oggetto di culto fra noi vecchi…) aveva assunto un aspetto non secondario nell’ambito della manifestazione.

Salvo la parentesi di un anno, giusto per mettere in ordine le idee, la Settimana è andata avanti ininterrottamente fino a ieri, anzi oggi, anzi domani. Sono state toccate tutte le regioni italiane, con qualche “trasgressione” anche all’estero. Forze nuove sono entrate a rimpolpare il nucleo storico: Previtali, cui si deve il merito di aver fatto andare avanti la macchina organizzativa oltre 20 anni, con un intervallo di gestione curato da Ciccio Invernizzi, che ha gestito la Sezione dal 2004 al 2009 e tanti altri che non cito, per non far torto a nessuno.

Il numero di partecipanti alla Settimana è cresciuto di anno in anno e si è stabilizzato ormai da quindici anni su una cinquantina, con una punta di 70 nell’anno 2000, in occasione dell’unica edizione “stanziale”, svoltasi in Toscana. Evidentemente la formula funziona e ne siamo tutti orgogliosi. Cosa dire di più? La storia è questa. Siamo stati i primi, nell’ambito del CRAL, a strutturarci in maniera quasi “aziendale”, dando la massima trasparenza a tutte le iniziative, aprendoci all’esterno affinché tutti potessero, nell’ambito delle proprie libere scelte, usufruire dei nostri “servizi”. Siamo anche stati i primi che, sfruttando le nuove tecnologie, sono approdati in Internet.

Negli ultimi 15 anni le attività della Sezione si sono notevolmente ampliate e diversificate: lo week end a Riccione, i 4 giorni con le famiglie in Mountain Bike, le escursioni dolomitiche e la Festa Sociale sono appuntamenti classici che si ripetono ogni anno, con formule rinnovate e con una platea di partecipanti sempre più allargata.

Anche se le gare non sono la principale molecola del nostro DNA, ogni anno comunque partecipiamo ai Campionati Italiani dei Bancari con un gruppo sparuto, ma tenace e qualche “zampata” vincente la piazziamo, come nel 2003 e nel 2011, anni nei quali abbiamo vinto due titoli di categoria con il collega Diego Ferrari, ex prof che oggi milita …. presso i nostri sportelli.

Sarà storia, ma quanto è attuale. Del resto, la nostra bicicletta è ancora questa: super-accessoriata, ultraleggera, ma le ruote sono sempre due e sui pedali bisogna pigiare con le gambe.

Ecco perché siamo ancora giovani.

Vittorio Serantoni

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